ARTROSI MANO

Hai la mano  o un dito gonfi e dolenti?

Inizi a vedere delle deformità?

La presa è debole e dolorosa?

Se hai risposto di si a queste domande, la causa potrebbe essere l’ARTROSI.

L’artrosi è una patologia cronica degenerativa a carico della cartilagine articolare che va incontro ad un progressivo assottigliamento e indebolimento, riducendo cosi lo spazio tra le ossa che formano l’articolazione fino a creare attrito e quindi dolore.

All’inizio non dà dolore perché la cartilagine è un tessuto ricco di acqua, non vascolarizzato e non innervato. Da dolore quando l’erosione arriva all’osso.

Se ti stai chiedendo se ti dovrai operare, ti posso dire che NON è NECESSARIO, soprattuto se sei negli stadi iniziali. Individuata in maniera precoce e trattata adeguatamente, con la fisioterapia, è possibile evitare l’intervento!

Sono un fisioterapista specializzato nel trattamento delle patologie della mano e se continuerai a leggere risponderò alle tue domande e ti spiegherò di che artrosi potresti soffrire.

CENNI DI ANATOMIA

Per farti capire meglio la tua patologia, data la complessità biomeccanica unica della mano, ti farò un breve ripasso. A livello osseo possiamo dividere le OSSA DELLA MANO in:

OSSA DEL CARPO: le ossa del carpo possono a loro volta essere suddivise, partendo da basso:

  • epifisi distale di radio e ulna
  • filiera prossimale composta da: scafoide, semilunare, piramidale e pisiforme
  • filiera distale composta da: trapezio, trapezoide, capitato e uncinato

 

OSSA DIGITALI: per ogni dito abbiamo 1 metacarpo (presente nel palmo della mano) e 3 falangi che vanno a formare il dito (prossimale, media e distale), eccetto nel pollice dove troviamo 1 metacarpo e solo 2 falangi.

Tra le ossa presenti si formano articolazioni, in ogni articolazione i segmenti ossei sono separati da cartilagine e mantenuti da capsula articolare e legamenti, come nel ginocchio.

Per questo motivo è importante discriminare la sede del problema!  Dopo aver fatto questa breve ma doverosa premessa, parliamo della tua patologia.

CAUSE ARTROSI MANO

Ti starai chiedendo come mai hai questo problema, le cause possono essere diverse e possiamo dividere l’artrosi in 2 forme:

  • Primaria: è la forma più rara, ha insorgenza idiopatica e si sviluppa in quei soggetti che hanno fattori intrinseci che ne predispongono lo sviluppo. Le forme di artrosi primaria più comuni nella mano colpiscono l’articolazione trapezio-metacarpale (rizoartrosi = artrosi del pollice) [link RIZOARTROSI] e la piso-piramidale.

 

  • Secondaria: è più comune della primaria ed avviene in seguito a traumi fratturativi, capsulo-legamentosi, processi infettivi, processi infiammatori articolari (come Artride Reumatoide) e da sovraccarico funzionale (stress ripetitivi =lavori usuranti).

COME DISTINGUERE I TIPI DI ARTROSI

Dato il grande numero di articolazioni in questa piccola regione anatomica è importante riuscire a distinguere le zone coinvolte.

FAI IL TEST: rispondi alle domande e appuntati la risposta, alla fine scoprirai di che artrosi soffri:

1.Come è iniziato il dolore?

A: progressivamente, iniziato piano e poi aumentato

B: dopo un trauma

C: dal giorno alla notte

2.Come ti vedi la mano rispetto l’altra?

A: leggero gonfiore e deformità

B: un nudulo su un dito

C: nessuna differenza

3.Cosa senti durante il movimento?

A: dolore e crepitio

B: uno schiocco

C: formicolio

4.Dove è localizzato il dolore?

A: polso o pollice

B: dita

C: mano

RISULTATO:

3-4 A probabilmente soffri di ARTROSI.

3-4 B probabilmente soffri di DITO A SCATTO

3-4 C probabilmente soffri di TUNNEL CARPALE

Per DITO A SCATTO e TUNNEL CARPALE ti consiglio di leggere l’articolo che è nel nostro blog [DITO A SCATTO] [TUNNEL CARPALE]

SINTOMI ARTROSI ALLA MANO

  • Gonfiore
  • Calore e rossore
  • Rigidità
  • Dolore profondo che è più intenso al mattino e durante specifici movimenti

IL NOSTRO METODO

Per trattare questo tipo di patologie, abbiamo studiato un percorso altamente specializzato ed efficace in grado di risolvere al meglio problematiche di polso e mano, il metodo MANO360.

Per approfondire il nostro metodo leggi l’articolo, troverai descritto nel dettaglio ogni STEP.  [link MANO360]

Il percorso inizia con un’attenta valutazione fisioterapica fatta dallo specialista, con l’obiettivo di capire se sei adatto percorso terapeutco. Qualora ritenessimo che il tuo quadro clinico richieda maggiore approfondimento, ti visiterà il nostro chirurgo-ortopedico specialista della mano, che ti indicherà l’esame diagnostico e la cura farmacologica più adatti a te. Questo renderà più efficace e mirato il nostro intervento terapeutico.

Come avrai capito il nostro è un approccio etico, professionale ed altamente specialistico con un unico obiettivo: la cosa MIGLIORE PER TE!

Dopo la valutazione c’è il trattamento che comprenderà:

  • Terapia manuale: tecniche mirate alla riduzione del dolore ed al miglioramento della mobilità
  • Terapia strumentale: utile coadiuvante, soprattutto nelle prime fasi, per ridurre l’infiammazione tramite terapie fisiche come Tecar, Onde d’urto e Ultrasuoni
  • Splinting: se necessario creeremo per te degli spint in termoplastica, tutori di ultima generazione, fatti su misura e direttamene su di te
  • Kinesiotape: applicazione di cerotti elastici, senza medicamento
  • Esercizio terapeutico: esercizi di difficoltà crescente per il recupero di articolarità, destrezza, forza e propriocezione
  • Autogestione: il lavoro a casa è parte integrante del programma riabilitativo senza il quale non potrebbe esserci il miglior recupero

Per DISTINGUERE la tipologia di cui soffri ci baseremo sulla LOCALIZZAZIONE DEL SINTOMO:

  • DOLORE ALLA DITA: in questo caso si parla di artrosi che colpisce le interfalangee prossimali (Noduli di Heberden) e distali (Noduli di Bouchard), è il tipo di artrosi più comune che colpisce la mano.

Noduli di Heberden: Sono rigonfiamenti dolorosi situati sulla parte dorsale dell’articolazione interfalangea-distale, si sviluppano in maniera graduale e di solito colpiscono un dito per volta (principalmente II e III, poi V), spesso anche l’altra mano diventando simmetrici.

A volte la manifestazione dei sintomi può essere cosi acuta da pensare ad un’infezione. Se trascurata si può arrivare ad una marcata deformità con il dito deviato lateralmente o in flessione.

Spesso possono associarsi a questo quadro le cisti mucoidi, piccole cisti che si sviluppano tra articolazione ed unghia, se tralasciate diventano molto dolorose e a rischio di ulcera.

Noduli di Bouchard: Sono rigonfiamenti dolorosi situati a livello dell’articolazione interfalangea-prossimale, si sviluppano in maniera graduale con dolenzia e rigidità mattutina. Se trascurata si può arrivare ad una marcata deformità con deviazione laterale esterna del dito. Sono spesso correlati ai noduli di Heberden.

  • DOLORE AL POLLICE: in questo caso si parla dell’artrosi che colpisce la trapezio-metacarpale, comunemente chiamata RIZOARTROSI DI FORESTIER.

Questa degenerazione articolare può essere sia idiopatica che secondaria a traumi, colpisce maggiormente il sesso femminile e tende ad aggravarsi con l’invecchiamento.

Le cause dello sviluppo di quest’artrosi sono principalmente biomeccaniche, date dalla condizione di lavoro svantaggiosa dell’articolazione che la predispone allo sviluppo di artrosi.

Quindi quando l’articolazione perde la sua stabilità per traumi, lesioni muscoli, capsulo-legamentose o stress ripetuti, va facilmente incontro all’insorgenza della patologia.

In questo caso il dolore sarà maggiore durante i movimenti del pollice e durante tutte le prese, riducendo quindi la funzionalità della mano.

  • DOLORE ALLA MANO: qui facciamo una distinzione tra dolore sul palmo e sul bordo esterno della mano.

Palmo: Un’altra tipologia di artrosi meno conosciuta ma che spesso si verifica è quella dell’articolazione Scafo-Trapezio-Trapezoide, questa spesso viene confusa con una tendinite del Flessore Radiale del Carpo (FRC), data la vicinanza ed i collegamenti con le strutture.

La stabilità di questa articolazione è garantita da un complesso sistema capsulo-legamentoso, recenti studi hanno affermato come questi legamenti siano interconnessi con il tendine del FRC.

Queste strutture legamentose possono indebolirsi o lesionarsi a causa di ipoplasia congenita, traumi con polso in iperestensione, stress ripetuti o degenerazione senile, in questo caso l’articolazione diventa instabile e mantenuta solo dal tendine stesso che dopo ripetute sollecitazioni non può che andare incontro a tendiniti recidivanti.

Questa instabilità a lungo andare causerà un fenomeno artrosico, magari con la sintomatologia tardiva come dolore e tumefazione profonda, ma sempre associata a tendinite del FRC data la loro stretta correlazione.

Bordo esterno: un’artrosi la cui sintomatologia colpisce questa zona è quella dell’articolazione piso-piramidale, spesso è secondaria ad interventi al tunnel carpale. Questa tipologia di artrosi è spesso associata ad una tendinite del Flessore Ulnare del Carpo.

Data la complessità delle strutture, il trattamento adeguato necessita di conoscenze appropriate, per evitare il peggioramento del quadro clinico e le complicanze che conseguirebbero.

CONCLUSIONI

Una valutazione adeguata e tempestiva, assieme ad un trattamento specializzato sono il gold standard per il trattamento delle patologie della mano. Senza di esse il rischio di ricorrere all’intervento aumenterebbe notevolmente, come anche le possibili complicanze che ne conseguono. Ovviamente in caso di un quadro clinico grave la chirurgia risulta essere l’unica soluzione.

CONSIGLI

  • NON continuare a rinviare
  • NON continuare ad abusare di farmaci
  • NON ti affidare a chi fa trattamenti standard e aspecifici
  • AFFIDATI solo a degli specialisti che ti propongono un percorso completo

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Articolo scritto da:

Dr. SIMONE ESPOSITO AMENDOLA

Fisioterapista

Specialista in Riabilitazione della Mano

Coideatore del PERCORSO MANO360

Collaboratore presso il centro CREOMED