LA SPINA CALCANEARE

Le persone che hanno questo problema ci dicono di aver:

  • DOLORE AL PIEDE CHE CONDIZIONA LE ATTIVITA’ DI VITA QUOTIDIANA
  • GRANDE LIMITAZIONE O IMPOSSIBILITÀ DI FARE UNA PASSEGGIATA O PRATICARE SPORT
  • PROVATO CREME O ANTI-INFIAMMATORI MA IL DOLORE NON PASSA

Può succedere nel corso della vita, a causa di diversi fattori come  processi erosivi e irritativi di carattere cronico, che si formi una “spina” nella zona del calcagno.

Prima di parlarti di questa problematica inizio subito con il dirti che questa è una condizione assolutamente reversibile e curabile.

COS’E’ LA SPINA CALCANEARE?

 La spina calcaneare è uno sperone osseo ( osteofita ), simile ad un becco o ad un artiglio, che può svilupparsi nella parte posteriore o inferiore del calcagno.

Il calcagno è una delle 7 ossa del tarso, ed è sottoposto al carico continuamente durante il movimento.

 

MECCANISMO D’INSORGENZA:

La spina calcaneare si sviluppa molto lentamente e può essere presente ma asintomatica.

Questo accrescimento osseo si forma di solito sul luogo di inserzione della fascia plantare e dei muscoli del piede. In questa zona si concentrano le sollecitazioni meccaniche poiché c’è l’incontro fra una struttura rigida, il calcagno, ed una struttura flessibile come la fascia e i muscoli.

L’organismo, a causa dell’eccesso di sollecitazioni meccaniche mette in atto un meccanismo di difesa facendo accrescere nuovo tessuto osseo che ha la tipica forma di una spina o un piccolo artiglio.

Inoltre, esistono dei fattori di rischio, che possono predisporre maggiormente una persona all’insorgenza di questa spina calcaneare:

 

  • Età:l’invecchiamento comporta una riduzione della flessibilità della fascia plantare ed un assottigliamento del cuscinetto adiposo situato inferiormente al calcagno.
  • Peso: il sovrappeso sollecita maggiormente le strutture del piede, quindi abbiamo una maggior probabilità di riscontrare lo sperone in questa popolazione.
  • Stile di vita/occupazione: rimanere tante ore in piedi o sport come la corsa portano sollecitazioni meccaniche ripetute, favorendo l’insorgenza della spina calcaneare.
  • Scarpe inadatte: utilizzate in maniera frequente, specie quelle che comportano una modificazione eccessiva dell’arco plantare.
  • Piede piatto o piede cavo
  • Malattie reumatiche

SINTOMI:

 

Quando la spina diventa sintomatica le manifestazioni cliniche più comuni consistono in:

  • Dolore intermittente o cronico durante la camminata, il jogging o la corsa. Nei casi più gravi il dolore compare anche stando in piedi tante ore consecutive.
  • Senso di Indolenzimento a livello dei tessuti che circondano la spina calcaneare.
  • Potrebbe anche essere presente Gonfiore nella zona del tallone

 

In presenza di una spina calcaneare, potrebbe associarsi un’infiammazione della fascia plantare ed il dolore irradiarsi lungo il piede.

Tipico di questa condizione è il dolore mattutino al piede.

La presenza del dolore mattutino è una conseguenza dell’accorciamento della fascia plantare che ha luogo durante il riposo notturno, per effetto della posizione assunta dalle dita dei piedi.

DIAGNOSI:

L’esame più indicato per individuare un problema come la spina calcaneare è la radiografia del piede.

Fornisce delle immagini sufficientemente chiare delle ossa del piede e delle anomalie che possono possedere.

Come detto in precedenza, possono coesistere delle condizioni associate, come ad esempio una fascite plantare o problemi al tendine d’Achille. Per questo motivo diventa fondamentale l’esame obiettivo e l’anamnesi del paziente, effettuate sia dal medico curante che dal fisioterapista.

TRATTAMENTO:

Durante la prima fase, l’obiettivo sarà quello di agire sulla riduzione del dolore. Molto spesso quest’ultimo può andare a creare dei problemi nella deambulazione ed impedire o limitare lo svolgimento delle varie attività della vita quotidiana.

E’ importante quindi iniziare fin da subito la fisioterapia, così da abbreviare i tempi di recupero e prevenire recidive.

 

Gli interventi comunemente utilizzati in questa circostanza sono:

  • Utilizzo di FANS all’occorrenza ( sotto supervisione medica )
  • Terapie strumentali: Tecarterapia, Ultrasuoni, Laser HP, Onde d’urto
  • Terapia manuale
  • Bendaggi funzionali, Taping
  • Plantari
  • Splints notturni
  • Iniezioni di corticosteroidi ( se necessario )

In una seconda fase, quando il dolore sarà in fase decrescente è importante ripristinare la funzionalità del piede e della gamba. Progressivamente verranno integrati esercizi attivi e contro resistenza. L’esercizio terapeutico ci consente di rinforzare la zona lesa, prevenire patologie associate e ridurre il rischio di fastidiose e invalidanti recidive.