TAPING KINESIOLOGICO

CHE COSA È?

Il taping kinesiologico è stato ideato nel 1973 da un chiropratico giapponese e divenne famoso a livello internazionale quando fu utilizzato alle Olimpiadi di Seul nel 1988.

Sicuramente tutti noi abbiamo presente quei “nastri colorati” che molto spesso si vedono in televisione sul corpo degli atleti; nella pratica sportiva è una metodologia molto utilizzata ma che allo stesso tempo trova la sua efficacia anche nella riabilitazione.

PROPRIETA’ DEL TAPING KINESIOLOGICO:

  • Nastro composto di cotone al 100%
  • Può variare la sua elasticità dal 10% al 70%
  • Privo di farmaci
  • Permette alla pelle di traspirare ed è impermeabile
  • Può essere applicato per più giorni

 

FUNZIONI DEL TAPING KINESIOLOGICO:

Il taping, essendo comunque un corpo estraneo che si poggia sulla nostra cute, una volta applicato determinerà sempre una stimolazione propriocettiva continua della zona fasciata.

In base alla tensione che si applica al nastro, cambia anche la finalità del nostro trattamento, in particolare può:

  • Migliorare la tensione muscolare
  • Migliorare il flusso dei liquidi corporei, contribuendo ad eliminare l’edema e l’infiammazione dei tessuti
  • Aiutare la stabilità articolare di un segmento corporeo
  • Stimolare le terminazioni nervose sofferenti attraverso la decompressione dei tessuti
  • Effetto analgesico attraverso la diminuzione della pressione interstiziale, migliorando anche la circolazione

 

L’ ELASTICITA’ DEL KINESIO-TAPING IN BASE ALLA FINALITÀ:

Come già detto in precedenza, la caratteristica principale di questo nastro è quella di poter modificare la sua tensione in base alla finalità che vogliamo ottenere, quindi questo cosa vuol dire?

 

  • Se vogliamo dare STABILITÀ ad un segmento corporeo:

 

Questa modalità applicativa ha un’azione di stimolo neuromuscolare diretto per il paziente. Il nastro è collocato generalmente con una tensione del 25-50%, questa correzione meccanica e funzionale ha l’obiettivo di dare stabilità ad una zona precisa e al tempos stesso, togliere stress ai tessuti circostanti.

 

  • Se vogliamo aiutare la DECOMPRESSIONE e la CIRCOLAZIONE di un tessuto:

In questo caso la tensione del nastro sarà compresa fra lo 0-10%, con la zona da bendare in allungamento. Questa metodica favorirà la formazione delle “grinze”, delle convoluzioni sulla pelle che aumenteranno lo spazio interstiziale.

In questo modo lo strato superficiale della cute sarà in decompressione, riducendo le aderenze del tessuto connettivo e facilitando l’apertura del lume dei vasi linfatici e sanguigni per far fluire più velocemente i liquidi. Questa tecnica può essere molto utile quando ci troviamo di fronte ad edemi o ematomi molto importanti.

CONCLUSIONI:  

Il kinesio-taping è un valido strumento che può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo finale, la guarigione. È importante ricordare che deve essere sempre inserito all’interno di un programma riabilitativo specifico. La sola applicazione del taping non consente la guarigione e non può essere definito un trattamento, ma parte integrante di esso.