LESIONE DELLA TFCC

Hai dolore durante i movimenti sulla parte esterna del polso?

Il dolore aumenta ruotando il palmo della mano?

Anche solo aprire un barattolo o girare il volante sta diventando difficoltoso?

Attenzione perché potresti avere una lesione della TFCC, ovvero una lesione del complesso di fibro-cartilagine triangolare.

Sono un fisioterapista specializzato nel trattamento dei disturbi muscolo-scheletrici di polso e mano, e continuando a leggere l’articolo ti spiegherò di cosa si tratta e cosa fare per migliorare la tua condizione!

Cenni di Anatomia

Data la grande complessità dell’articolazione del polso, ti darò qualche piccola nozione così che tu possa comprendere meglio di cosa stiamo parlando.

L’articolazione del polso è formata principalmente da:

2 ossa dell’avambraccio: radio e ulna

8 ossa carpali: suddivise in 2 file, una prossimale (scafoide,semilunare,piramidale, pisiforme) e una distale( trapezio,trapezoide, capitato, uncinato).

Queste ossa sono unite tra loro da un complesso sistema legamentoso che va a formare tante articolazioni diverse.

In questo articolo ci concentreremo sulla articolazione radio-ulnare distale (ovvero quella che unisce radio e ulna tra loro vicino alla mano). Perché ci serve sapere questo? Perché la TFCC è il principale stabilizzatore di questa articolazione!

Che cos’è la TFCC?

Per TFCC si intende “complesso di fibrocartilagine triangolare”, è una struttura simil meniscale situata sul lato ulnare del polso (verso il mignolo).

Si parla di complesso di Fibrocartilagine triangolare poiché è formato da diverse strutture:

Fibrocartilagine triangolare propriamente detta

legamenti radio-ulnari distali volari e palmari

menisco omologo

legamenti ulno-carpali

fibre della guaina del muscolo Estensore ulnare del carpo

Questo complesso ha 3 funzioni di fondamentale importanza che sono:

  • Stabilizzare l’articolazione radio-ulnare distale, in particolare durante i movimenti di prono-supinazione (supinazione: ruotare palmo della mano verso l’alto; pronazione: ruotare palmo della mano verso il basso).

 

  • Stabilizzare il comparto ulnare del carpo (ovvero la parte esterna de polso).

 

  • Ammortizzare il carico assiale a cui è sottoposto il comparto ulnare del carpo (cioè il 20%, poiché l’80% avviene a livello della radiocarpica).

 

Data la sua azione stabilizzatrice, una lesione a questo livello è spesso causa di instabilità che se non trattata può portare ad una precoce forma di artrosi!

Cause del dolore

Problematiche a questo livello solitamente possono essere causate da 2 tipologie di lesioni:

  • traumatiche: cadute sulla mano atteggiata a difesa (polso esteso e ruotato). Questo meccanismo traumatico può portare anche a fratture di polso (fratture di Colles) a cui spesso può associarci la lesione della TFCC.

 

  • degenerative: possono verificarsi nel tempo e l’avanzare dell’età (già verso il 50 anni) a causa dei naturali processi degenerativi del corpo. Anche disturbi infiammatori come gotta e artrite reumatoide possono contribuire allo sviluppo della patologia.

 

Fattori di Rischio

Questa patologia può colpire indiscriminatamente uomini e donne, ma in particolare sono a rischio:

atleti di sport di racchetta o che esercitano molta pressione sul polso (come nella ginnastica).

lavori che sottopongono il polso a vari stress ripetitivi (come idraulici e operai).

persone che hanno l’ulna più lunga del radio poiché aumenta la pressione a livello della TFCC.

 

Sintomi

I sintomi comuni nei soggetti con questo tipo di lesione sono:

dolore e gonfiore alla base del lato ulnare de polso

aumento del dolore durante i movimenti di prono-supinazione (ruotare il palmo verso l’alto e verso il basso), in particolare ai gradi estremi di movimento.

click doloroso/ scrosci durante i movimenti di deviazione ulnare e radiale del polso (inclinare il polso verso il mignolo o il pollice)

perdita di forza/cedimento durante attività di rotazione contro resistenza come: aprire un barattolo, girare il volante o aprire una porta.

 

Diagnosi

Le lesioni vengono identificate attraverso un attento esame anamnestico e clinico del polso.

L’esame gold standard per consentire l’ispezione dei tessuti della Fibrocartilagine è la Risonanza magnetica (RM).

Nell’immagine sotto una RM del polso in cui è evidenziata la tfcc.

Può essere utile l’associazione di una Rx, se il paziente lamenta dolore a seguito de trauma, così da escludere la presenza di eventuali fratture.

Trattamento

Il trattamento iniziale è sempre conservativo e consiste, in prima fase, nell’effettuare un tutore in termoplastica in grado di bloccare la supinazione dell’avambraccio (così da permettere una corretta posizione dell’ulna rispetto al radio) per un periodo di circa 4 settimane (in caso di lesioni acute che non superino i 10gg dall’evento lesivo).

A questo possono essere associate tecniche infiltrative (di competenza ortopedica).

In caso di trattamento conservativo insufficiente o persistenza del dolore associata a riduzione di articolarità e forza, è possibile ricorrere ad intervento chirurgico tramite tecniche artroscopiche.

Riabilitazione

In caso di trattamento conservativo o post chirurgico va sempre effettuato un periodo di riabilitazione. Il nostro sarà un lavoro d’equipe, tra ortopedico e fisioterapisti, così da offrire il miglior trattamento possibile in base al grado di lesione.

Dopo le settimane di tutore in caso di intervento conservativo, o dopo l’intervento chirurgico, il nostro obiettivo è sempre recuperare la funzionalità di polso e mano così da poter ricominciare il prima possibile a svolgere le attività lavorative e di vita quotidiana.

Il prima passo, è la riduzione del dolore e del gonfiore, tramite tecniche di drenaggio dei tessuti o l’utilizzo di terapie fisiche strumentali.

Una volta diminuito il dolore potremmo lavorare meglio sul recupero della mobilità delle varie articolazioni di polso e mano, tramite tecniche manuali e l’utilizzo di esercizi specifici.

Successivamente inseriremo anche esercizi per il recupero di propriocezione e forza, così da rendere nuovamente l’articolazione stabile e pronta all’utilizzo nelle attività di tutti i giorni.

 

Conclusioni

Non è un problema facile data la complessità dell’articolazione e del complesso lesionato, inoltre la diagnosi ed il trattamento richiedono personale altamente specializzato, altrimenti si rischia di sprecare tempo e soldi in inutili trattamenti da cui potresti trovare un beneficio passeggero o non trovarne affatto!

Perciò non perdere tempo e affidati a personale competente che ti guiderà nel tuo percorso di recupero nel miglior modo possibile. Se hai ancora dubbi contattaci pure per una valutazione!

 

 

 

Articolo scritto da:

Dr. Simone Esposito Amendola

Fisioterapista

Specialista nella riabilitazione della mano

Coideatore del percorso MANO360

Collaboratore presso il centro CREOMED