TI SEI FRATTURATO LA ,MANO?
Le fratture della mano sono piuttosto comuni e possono essere causata da: cadute, lesioni da schiacciamento, torsioni o contatto diretto negli sport.
La frattura più comune della mano è la frattura del V metacarpo, l’osso che sostiene il mignolo.
Questa frattura è comunemente nota come “FRATTURE DEL PUGILE” e coinvolge il “collo” dell’osso, vicino l’articolazione metacarpo-falangea.
Sono un fisioterapista specializzato nel trattamento delle patologie di polso e mano, ed in questo articolo ti parlerò di questo tipo di frattura e cosa potrebbe comportare.
CHI COLPISCE?
I soggetti più a rischio sono uomini di età compresa tra i 20 e i 40 anni, a causa della maggiore esposizione atletica e lavorativa. Il nome frattura del pugile è abbastanza fuorviante in quanto accade raramente in pugili professionisti, ma più che altro si intende urto contro oggetti solidi con il pugno chiuso (come un pugno al muro, o cadute da bicicletta o motorino).
SEGNI E SINTOMI
Tra i sintomi più frequenti troviamo:
– DOLORE immediato ed intenso a seguito del trauma
–IMPOSSIBILITÀDI MOVIMENTO del dito
–DIFFICOLTÀ di movimento dell’intera mano
–GONFIORE della mano
-formazione di EMATOMA
A questo tipo di fratture possono associarsi DEFORMITÀ:
–DEFORMITÀDELLA NOCCA: che può apparire come affossata o ridotta, dovuto allo spostamento o diversa angolazione della testa metacarpale.
–DEFORMITÀROTAZIONALE: rotazione del V dito, non allineato alle altre dite durante la chiusura a pugno della mano.
COMPLICANZE ASSOCIATE ALLA FRATTURA:
Alla frattura possono associarsi complicanze, anche gravi tra cui:
–lacerazione del tendine estensore delle dita
–lesione cutanea (in caso di frattura esposta).
–lesione nervosa: ramo sensitivo dei nervi radiale e ulnare (in caso di lesioni dorsali) e nervi digitali (in caso di lesioni palmari).
–infezione: oltre nel caso di fratture esposte, se la frattura avviene per un pugno alla bocca di una persona, è assolutamente necessaria una profilassi antibatterica poiché la bocca è ricca di batteri che potrebbero portare a infezioni)
DIAGNOSI
La diagnosi può essere clinica se eseguita da un PROFESSIONISTA SPECIALIZZATO in grado di interpretare correttamente anamnesi, segni e sintomi del paziente. L’ipotesi clinica deve essere comunque confermata ad un ESAME RADIOGRAFICO.
TRATTAMENTO:
Il trattamento nella maggior parte dei casi è CONSERVATIVO, e consiste solitamente in una immobilizzazione con stecca ulnare dalle 3-4 alle 6 settimane in base all’entità della frattura).
Per fratture più gravi, esposte o che non si allineano correttamente, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per riallineare i frammenti ossei fratturati.
COMPLICANZE POST INTERVENTO:
–Rigidità della cicatrice
–Prolungata immobilità: che si verifica anche in trattamenti conservativi per la prolungata immobilizzazione con gesso, tutore o Splint
CONCLUSIONI
Sia in caso di trattamento conservativo che chirurgico, il nostro obiettivo è il recupero della piena funzionalità della mano. Sarò in grado di spiegarti cosa fare ed accompagnarti nel tuo percorso riabilitativo così da velocizzare i tempi di recupero, la rigidità e migliorare la funzionalità della mano.
Articolo scritto da:
Dr. Simone Esposito Amendola
Fisioterapista
Specialista nella riabilitazione della mano
Coideatore del percorso MANO360
Collaboratore presso il centro CREOMED