DISTORSIONE DI CAVIGLIA

Hai subito una distorsione alla caviglia?

Magari giocando a calcetto, a basket o pallavolo, o semplicemente hai messo male il piede durante una passeggiata ed hai sentito un crack.

La prima domanda che ti è venuta in mente sarà sicuramente, cosa posso fare ora? Sono un fisioterapista specializzato in disturbi muscolo-scheletrici ed in questo articolo ti darò dei consigli utili per la gestione del tuo infortunio.

” L’articolazione della caviglia deve essere forte per sostenere l’intero peso del corpo ma contemporaneamente elastica e mobile per permettere un’ampia serie di movimenti “

Cenni di anatomia

Dal punto di vista anatomico la caviglia comprende più articolazioni, quella più coinvolta nelle distorsioni è l’articolazione tibio-tarsica, formata da tre componenti ossee:

  • Tibia (distalmente va a formare il malleolo interno )
  • Perone (distalmente va a formare il malleolo esterno)
  • Astragalo ( Talo )

Le estremità inferiori della tibia e del perone formano come uno “zoccolo concavo” che prende il nome di mortaio, dove al suo interno si va ad inserire l’astragalo.

La stabilità della caviglia non dipende solo dai vincoli articolari ma anche e dal contenimento attivo e passivo dei tessuti molli. L’apparato capsulo-legamentoso di questa articolazione è formato da 3 compartimenti:

  • Compartimento laterale: costituito dal legamento peroneo-astragalico anteriore (PAA), legamento peroneo astragalico posteriore (PAP) ed il legamento peroneo calcaneare (PC). A causa della relativa incapacità del malleolo mediale di bloccare la porzione mediale dell’articolazione, la maggior parte dei traumi distorsivi avviene in eccessiva inversione (cioè con il piede verso l’interno) coinvolgendo i legamenti collaterali laterali.
  • Compartimento mediale: formato da un grosso e robusto legamento, che prende il nome di legamento deltoideo. Possiede dei fasci che si dirigono dal malleolo tibiale verso lo scafoide, l’astragalo e il calcagno.
  • Compartimento anteriore: formato dalla membrana interossea e dai legamenti tibio-peroneali.

A dare supporto alla caviglia, oltre alla capsula ed ai legamenti, partecipano diversi tendini.

I tendini a stretto contatto con l’articolazione della caviglia sono:

  • Il tendine d’Achille
  • Il tendine tibiale anteriore
  • Il tendine tibiale posteriore
  • I tendini peronei
  • Il tendine estensore comune delle dita
  • Il tendine estensore proprio dell’alluce

Come avviene il trauma?

Il meccanismo di lesione più comune è dato dalla rotazione interna e inversione della caviglia. Un’eccessiva inversione, o la combinazione di flessione plantare e adduzione di caviglia e piede, provoca l’allungamento e l’eventuale lacerazione del legamento peroneo astragalico anteriore.

Un meccanismo meno comune di lesione è quello di eversione forzata (quindi opposto a quello di inversione, con una rotazione verso l’esterno della caviglia) che può lesionare il legamento deltoideo, più resistente rispetto al compartimento legamentoso laterale della caviglia.

Le distorsioni di caviglia possono essere classificate in 3 diversi gradi di gravità:

  • Grado I : Non è presente una perdita di funzione, non c’è lassità legamentosa ai vari test ortopedici, nessuna o piccola emorragia, nessun punto dolente, diminuzione del rom totale di caviglia di 5° o meno, lieve gonfiore.
  • Grado II: Perdita di funzione lieve o moderata, molto spesso è coinvolto il legamento peroneo astragalico anteriore, senza coinvolgimento del legamento peroneo calcaneare. Presenza di emorragia, punti dolorosi, diminuzione del rom totale di caviglia tra 5° e 10°, gonfiore evidente di grado moderato o grave.
  • Grado III : Perdita di funzione totale o grave, importante coinvolgimento legamentoso ( nella maggior parte rottura totale ). Presenza di emorragia, zone estremamente dolenti, diminuzione del rom totale di caviglia oltre i 10° e gonfiore molto grave.

 

 

FATTORI DI RISCHIO:

  • Precedente storia di distorsione (questa può compromettere la forza e l’integrità degli stabilizzatori come i legamenti e rendere l’articolazione più vulnerabile)
  • Uomini tra i 14 ed i 24 anni e donne sopra i 30 anni hanno rischio maggiore.
  • Altezza e peso Persone più alte e più pesanti hanno un rischio maggiore di distorsione di caviglia
  • Rigidità della caviglia, nel movimento di dorsiflessione
  • Varismo tibiale
  • Sport
  • Una ridotta propriocezione e una carenza nel controllo / equilibrio posturale nel test di equilibrio su una gamba
  • Calzature 

 

<< Le nuove raccomandazioni nel Consensus è quella di identificare i fattori di rischio modificabili nel paziente ed erogare un programma di prevenzione e /o riabilitazione per mitigare il rischio di distorsioni ricorrenti >>.

SINTOMI: 

I sintomi variano in base alla gravità della distorsione, i più comuni sono:

  • Dolore (che potrebbe essere presente anche senza gonfiore)
  • Gonfiore (che potrebbe durare qualche ora come diversi giorni)
  • Ematoma
  • Limitazione nel movimento

In seguito al trauma il dolore alla caviglia diventerà più forte con il passare delle ore, potrebbe non permetterti di camminare ed inizierà a gonfiarsi; potrebbe assumere anche un colore più scuro nella parte laterale. Tutto questo è assolutamente normale, quello che sta avvenendo è un fenomeno fisiologico, ovvero l’infiammazione!

DIAGNOSI:

Una corretta diagnosi è fondamentale per decidere il giusto piano di trattamento.

QUALI INDAGINI FARE?

L’ecografia non presenta una grande specificità (64%), inoltre è operatore dipendente e in presenza di un’importante grado di ecchimosi non consentirebbe di vedere nulla.

Nel momento in cui vi è un sospetto di lesioni legamentose di alto grado, quali lesioni osteocondrali, lesioni della sindesmosi o presenza di fratture, è possibile eseguire una risonanza magnetica.

L’eccellente sensibilità (93% –96%) e specificità (100%) rendono l’RM uno strumento valido nella visualizzazione di queste lesioni.

La radiografia è utile invece per andare ad indagare le strutture ossee, se necessario.

Ad ogni modo il mio consiglio è quello di NON FARE AUTODIAGNOSI, ma di CERCARE in primis un PARERE MEDICO SPECIALISTICO e se necessario sarà lui a consigliarti cosa fare.

É DOVEROSA LA SEGUENTE OSSERVAZIONE! La scarsa disponibilità di una RM immediata limita il suo ricorso in contesti acuti, inoltre molto spesso non vi è la necessità di eseguire un esame di tipo strumentale. Ma di questo ti parlerò in un articolo dedicato. OTTAWA ANKLE RULES

TRATTAMENTO:

Il trattamento somministrato a seguito di una lesione acuta dovrebbe basarsi sulle menomazioni meccaniche e sensorimotorie oggettivamente identificate.

Il protocollo più conosciuto e molto spesso più usato è quello R.I.C.E.

R: riposo

I: ice (ghiaccio)

C: compressione

E: elevazione

Questo tipo di trattamento ad oggi però non è stato molto investigato, è una linea guida da mettere in atto appena avvenuto il trauma, e si adatta a tutti i gradi di distorsione.

Non deve in alcun modo sostituire un trattamento specialistico. 

Vista la debolezza scientifica offerta dal protocollo RICE nelle distorsioni acute di caviglia, di recente è stato proposto da un team canadese il protocollo di elezione sulla riabilitazione dei tessuti molli denominato PEACE&LOVE.

Articolo scritto da:

Dott. Alberto Guasticchi

Fisioterapista

Collaboratore presso il centro CREOMED