RADIOGRAFIA (RX) NELLA DISTORSIONE DI CAVIGLIA.

Distorsione di caviglia… è necessaria una radiografia?

 Non sempre!

La distorsione laterale di caviglia è una tra le più comuni lesioni muscolo-scheletriche degli arti inferiori subite dalle persone che partecipano ad attività sportive ma presenta un’alta incidenza anche nella popolazione generale. Tutto ciò è dimostrato dai dati del pronto soccorso in America (Shah et al., 2016); fino al 70% della popolazione riferisce di aver subito una lesione alla caviglia durante la propria vita.

La maggior parte dei pazienti che visita il pronto soccorso dopo una distorsione di caviglia è esaminata con le radiografie per escludere la presenza di una frattura, nonostante il fatto che la probabilità di frattura sia inferiore al 15%…!  (Beckenkamp et al., 2003).

L’utilizzo di routine delle indagini radiografiche dopo una distorsione di caviglia contribuisce in modo significativo agli alti costi sanitari, all’aumento dei tempi di attesa in pronto soccorso e all’esposizione a radiazioni spesso non necessarie.

Basandosi su tali presupposti, “Steill et al.”  hanno sviluppato e validato nel 1992 uno strumento diagnostico, denominato Ottawa Ankle Rules (OARs), in grado di escludere con una sensibilità prossima al 100% la diagnosi di frattura pur in assenza di documentazione radiografica. La loro applicazione permette di ridurre il ricorso a radiografie non necessarie del 30-40%.

 

OTTAWA ANKLE RULES:

Inizio con il dire che è fondamentale far eseguire questo tipo di valutazione da personale medico/sanitario specializzato.

Queste linee guida ci raccomandano di far effettuare una radiografia ai pazienti esclusivamente se il dolore presente nelle regioni della caviglia o nel mesopiede (parte centrale del piede ) è associato ad uno dei seguenti sintomi:

 

  1. Dolore alla palpazione del bordo posteriore del perone lungo i 6 cm distali dall’estremità del malleolo laterale
  2. Dolore alla palpazione del bordo posteriore della tibia lungo i 6 cm distali dall’estremità del malleolo mediale
  3. Dolorabilità alla palpazione alla base del V raggio metatarsale
  4. Dolorabilità alla palpazione dell’osso navicolare
  5. Incapacità di sostenere il peso del corpo sia immediatamente dopo l’infortunio che per 4 passi durante la valutazione

Se si ottengono risultati tutti negativi (cioè nessuno dei test è positivo), la probabilità che vi sia una frattura di caviglia-piede è inferiore all’1%.

 

NOTA BENE:

Il giudizio del clinico dovrebbe prevalere sulle “OAR” se il paziente non è collaborante, presenta altri infortuni dolorosi, ha una riduzione della sensibilità e/o ha un gonfiore importante che limita la palpazione delle zone malleolari. Un follow-up a 5-7 giorni è raccomandato in assenza di miglioramenti del dolore e della capacità di camminare.

Inoltre questa valutazione si consiglia di non applicarla ai minori di 18 anni e le donne in gravidanza.

Articolo scritto da:

Dott. Alberto Guasticchi

Fisioterapista

Specialista nella riabilitazione di piede e caviglia

Collaboratore presso CREOMED