LE LESIONI MUSCOLARI

Le sensazioni che possono essere riferite dalle persone quando subiscono una lesione muscolare sono diverse e variano in relazione alla gravità del trauma.

Potresti aver sentito:

  • Un “pizzico” o “tirare” lungo un muscolo
  • Dolore in un punto preciso durante una contrazione muscolare
  • La pelle molto tesa con edema nella zona di dolore

 

Se ricordi bene almeno uno di questi sintomi, potresti aver subito una lesione muscolare.

COS’É UNA LESIONE MUSCOLARE E COSA SUCCEDE AL MUSCOLO?

Ricordo quando all’università il professore di ortopedia e traumatologia ci ha introdotti l’argomento delle lesioni muscolari, fece un semplice esempio: Paragonò il muscolo ad una semplicissima corda.

Questa è formata da tanti piccoli filamenti a stretto contatto fra di loro, i quali compattandosi vanno a formare una struttura unica.

Il muscolo segue lo stesso principio, è formato da tante fibre muscolari unite fra di loro.

Questa è formata da tanti piccoli filamenti a stretto contatto fra di loro, i quali compattandosi vanno a formare una struttura unica. Il muscolo segue lo stesso principio, è formato da tante fibre muscolari unite fra di loro.

Queste fibre muscolari possono andare incontro a rottura in seguito ad un trauma. Meno fibre muscolari sono coinvolte e minore sarà la lesione.

IN CHE MODO AVVIENE?

Il meccanismo lesionale prevede un’improvvisa e veloce contrazione del muscolo durante il suo allungamento.

Dei fattori di rischio che possono favorire questo tipo di infortunio sono:

  • Deficit di forza e controllo neuromuscolare
  • Esecuzione di un gesto atletico che il nostro corpo non è abituato a sopportare
  • Allenamento troppo intenso che stressa la muscolatura

Questi tipi di infortuni si verificano soprattutto durante un’attività sportiva come il calcio, la corsa, il bodybuilding.

CLASSIFICAZIONE DELLE LESIONI MUSCOLARI

Negli ultimi anni sono state proposte e adottate diverse scale di classificazione per definire i vari infortuni muscolari ed il loro grado di severità. Possiamo suddividerle in:

  • Grado I: la lesione è lieve, l’edema nella sezione longitudinale del muscolo avrà un estensione massima di 5cm. La lesione delle fibre muscolari sarà inferiore a 1cm.
  • Grado II: la lesione è moderata, l’edema nella sezione longitudinale del muscolo avrà un estensione fra i 5-15cm, mentre la lesione delle fibre sarà compresa fra 1-5cm.
  • Grado III: la lesione sarà estesa, l’edema nella sezione longitudinale del muscolo sarà maggiore di 15cm, mentre la lesione delle fibre muscolari sarà maggiore di 5cm.
  • Grado IV: lesione completa delle fibre muscolari o del tendine. Prevede un trattamento chirurgico.

Per poter formulare una PROGNOSI corretta, oltre l’estensione della lesione bisognerà tenere in considerazione anche la SEDE DELLA LESIONE.

Infatti queste possono trovarsi a livello:

  • Miofasciale
  • Giunzione miotendinea
  • Tendinea

In base quindi a questi fattori e alla sintomatologia clinica riferita dal paziente, si determinerà la gravità dell’infortunio e si definiranno dei tempi di recupero.

SINTOMI:

Durante una lesione muscolare, quello che potresti avvertire prima dell’infortunio è la sensazione di un “pizzico” o una “pugnalata” o un “tirare” nella zona coinvolta. Nelle ore successive i sintomi più comuni invece sono:

  • Gonfiore e bruciore
  • Edema
  • Dolore in un punto preciso, che può anche irradiarsi.
  • Dolore a riposo o durante la contrazione muscolare
  • Perdita funzionale del muscolo coinvolto

DIAGNOSI:

L’esame strumentale individuato come Gold Standard è la risonanza magnetica; molto utilizzata è anche l’ecografia, più economica, ugualmente valida ma meno precisa, in quanto operatore-dipendente.

Dopo aver visionato le immagini, di fondamentale importanza sarà effettuare un’anamnesi dettagliata sia sul meccanismo d’infortunio che sulla storia clinica del paziente, assieme ad un attento esame fisico.

TRATTAMENTO:

 Il muscolo ha bisogno di tempi biologici per guarire, se non glieli concediamo non avrà possibilità di tornare a sopportare i carichi in modo adeguato.

Iniziare una fisioterapia precoce in questo tipo di infortuni è utile sia per favorire una buona riorganizzazione del tessuto, sia per iniziare a dare un graduale carico al muscolo attraverso degli esercizi.

QUINDI:

Nelle fasi iniziali il trattamento prevede l’utilizzo di elettromedicali, per favorire la guarigione del tessuto, diminuire la sintomatologia dolorosa ed aiutare il drenaggio dei liquidi:

  • Tecarterapia
  • Laserterapia
  • Bendaggi funzionali, Taping

Successivamente sarà importante andare a muovere la zona lesionata appena possibile, così da esporre al carico il muscolo lesionato.

Gli esercizi andranno svolti tutti in assenza di dolore, il suo monitoraggio sarà fondamentale per la scelta della posologia dell’esercizio.

L’ESERCIZIO NON DEVE AUMENTARE LA SINTOMATOLOGIA.

Tenendo conto quindi di questi parametri, gli esercizi avranno sempre una loro progressione, con un’esposizione graduale al carico, stimolando il muscolo in maniera sempre più stressante e movimenti specifici.

CONCLUSIONI:

Se senti “tirare” o “pizzicare” un muscolo non continuare l’attività fisica, se fosse avvenuta una lesione muscolare anche piccola potresti peggiorare l’entità del danno e di conseguenza la prognosi.

24/48H dopo il trauma prenota un consulto dal personale medico specializzato, il quale ti aiuterà a gestire al meglio il tuo problema.

Iniziare precocemente un percorso riabilitativo favorirà il tessuto lesionato a rimodellarsi nella maniera più corretta e diminuirà i tempi di recupero!

 

 

Articolo scritto da:

Dott. Alberto Guasticchi

Fisioterapista

Specialista nella riabilitazione di piede e caviglia

Collaboratore presso CREOMED