ERNIA UNDER 20! LA STORIA DI ANDREA

COME AVETE LETTO IN ALTRI ARTICOLI E POST, CI PIACE DARE VOCE AI NOSTRI PAZIENTI!

ANDREA È ARRIVATO DA NOI DOPO AVER LETTO LA STORIA DI STEFANO, COME LUI HA DECISO DI LASCIARE LA SUA TESTIMONIANZA E RACCONTARE LA SUA COMPLESSA STORIA, AFFINCHÈ QUALCUN’ ALTRO POSSA ESSERE MOTIVATO A NON ARRENDERSI  E SCEGLIERE UN PERCORSO DI GUARIGIONE.

Quando si pensa al dolore alla schiena, o alle mostruose ernie del disco, o ancora, alle famose lombalgia e lombosciatalgia, sicuramente la prima cosa che sopraggiunge alla mente dei più è che queste patologie sono un elemento detenuto solo dagli adulti, ossia, se vogliamo essere davvero poveri nel vocabolario, dagli anziani o dalle persone di mezza età.

Eppure, non ci potrebbe essere nulla di più sbagliato. Sono infatti sempre di più i giovani che soffrono di questi dolori che colpiscono la regione lombare o dorsale, dovuti a traumi oppure al semplice mantenimento di posizioni posturali errate. Certo, non ce ne sono tanti ma a quanto pare sono presenti.

E indovinate un po’, io sono proprio uno di questi giovani.

Sono Andrea Felici, 23 anni, e lungi da me qualsiasi intento esplicativo di un mondo che per quanto risulta essere quello in cui ormai sono immerso da 8 anni, non ho le conoscenze adatte anche solo per iniziare a parlare di ciò. La mia esperienza però la conosco bene. A 17 anni ho incontrato, per la prima volta, la mia cara e vecchia “amica” ernia del disco, curata in un primo momento (3 anni in realtà) con ginnastica posturale e poi, a causa di problemi non risolti, rimossa con intervento invasivo all’età di 20 anni.

Il primo intervento però non va troppo bene, e in meno di 3 settimane mi ritrovo sotto i ferri. Da qui però, la mia vita sembrava essere tornata quella di una volta: scomparsa del dolore sciatico, assenza di dolore lombare e così via. Insomma, un nuovo me. La sfortuna però ancora non mi aveva abbandonato.

Dopo neanche un anno, nel tentativo di alzare una busta della spesa da terra, quel doloroso e fastidioso suono di tappo di champagne che scappa via riecheggia nelle mie orecchie. Da dove era venuto quel suono? Beh, è semplice, dalla mia schiena. Nuova ernia e altre due operazioni per un totale di 4.

Risultato? Il mio corpo ne ha risentito e il dolore non se ne è andato del tutto. Migliorato sicuramente, ma ormai è lì, neanche fosse un occupatore illegale del mio corpo.

Non sono qui però per presentarvi le mie “disgrazie” (per carità esiste molto di peggio), o come già detto prima, per dirvi come sopportare una tale situazione che, probabilmente, a qualcuno potrebbe risultare conosciuta.

Sono qui per dirvi che non dovete arrendervi e che dovete seguire le persone giuste. Bene, per me queste persone giuste sono in questo momento la Dott.ssa Dafne Rubini e il Dott. Simone Bottomei.

Nel loro centro “CREOMED” la professionalità è di casa e lo potrete riscontrare sin dalla prima seduta. Almeno questa è stata la mia sensazione e spero possa essere anche la vostra.

Questa non è pubblicità, questo è un tentativo di poter aiutare qualcun altro che si trova nella mia situazione e che non sa cosa dover fare. Se non avessi letto la storia di un altro paziente che ha partecipato alle sedute con questi giovani e affiatati fisioterapisti, probabilmente starei ancora a piangere nella mia stanza. Non so quanto sarà lungo il cammino con loro, ma se questo è solo l’inizio forse ho trovato davvero la luce.